Cracking Art en plein air

18 Luglio | 2 Novembre 2020 |

Coloratissimi animali invadono pacificamente San Benedetto del Tronto

La città di San Benedetto del Tronto sarà invasa da trenta animali coloratissimi per il progetto di arte pubblica firmato Cracking Art.

Una chiocciola rosa, un elefante rosso, due conigli verdi: sono solo alcuni dei coloratissimi animali che invaderanno la città di San Benedetto del Tronto.

Un progetto di arte pubblica, Cracking Art en plein air, a cura di Stefano Papetti, Elisa Mori e Giorgia Berardinelli e presentato dall’Associazione culturale Verticale d’Arte in collaborazione con il Comune di San Benedetto del Tronto, che intende suscitare attraverso i pacifici animali del collettivo Cracking Art sentimenti quali la fiducia nell’altro e la tutela della collettività, nonché di tutte le tipicità paesaggistiche, naturalistiche e artistiche.

Da oltre venticinque anni, Cracking Art crea animali in plastica per avvicinare il pubblico all’arte, portando avanti il motto “l’Arte rigenera l’Arte”. La bellezza e la forza dell’arte possono condurre alla salvaguardia dell’ambiente e del ricco patrimonio storico-artistico.

Per circa quattro mesi, dal 18 luglio al 2 novembre 2020, San Benedetto del Tronto sarà invasa, pacificamente e silenziosamente, da una trentina di animali colorati in plastica rigenerata: elefanti, suricati, cani, gatti, conigli e una chiocciola. Le creature di Cracking Art si riapproprieranno delle aree verdi, ripristinando il profondo legame tra uomo e fauna. Nel Vecchio Incasato con il suo torrione sarà collocato l’elefante, in Piazza Matteotti e sul lungomare di Porto d’Ascoli si troveranno due grandi chiocciole, simboli della produzione di Cracking Art e metafora dell’ascolto, dell’abitare e della comunicazione digitale; la balconata della Palazzina Azzurra ospiterà gatti, mentre nel giardino “Nuttate de Lune” troveranno spazio due grandi conigli.

L’iniziativa intende presentare un evento di promozione del contemporaneo in un’ottica di ripartenza culturale e far dialogare i linguaggi dell’arte contemporanea con luoghi intrisi di storia o legati alla modernità.