Vede la luce la nuova opera del collettivo Cracking Art con una installazioneal Museo di Scienze Naturali della Valle d’Aosta e nel paese di Saint-Pierre (AO).
Saranno 23 le sculture che raffigurano la marmotta, nuova opera realizzata da Cracking Art in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali della Valle d’Aosta Efisio Noussan.
E’ proprio in questo museo infatti che è conservata la Marmotta del Lyskamm. Restituita dall’omonimo ghiacciaio nell’estate 2022, si tratta del più antico reperto mummificato d’Italia e risale al periodo Neolitico (circa 4.500 anni fa). Il cambiamento climatico che sta determinando un progressivo e rapido deterioramento dell’ecosistema alpino ha riportato alla luce i resti di una vita antica e remota.
Il reperto della marmotta è stata collocata in una teca appositamente progettata e custodirà la mummia per oltre 500 anni. L’ambiente al suo interno è privo di ossigeno, con la possibilità di personalizzare e calibrare i parametri chimico-fisici, prevenendone il deterioramento. Il suo funzionamento non utilizza energia elettrica ed è completamente ecosostenibile.
Da questo straordinario ritrovamento nasce la collaborazione tra il museo scientifico e il collettivo artistico, per celebrare il ritorno alla luce di un animale che caratterizza ancora oggi le nostre montagne e al quale molte simbologie sono associate.
Connessa la risveglio della natura nel periodo primaverile, è nota a tutti la celebrazione del “Giorno della Marmotta” come presagio della durata dell’inverno. Un simbolo quindi dei mutamenti del clima che stanno stravolgendo anche tutte quelle conoscenze popolari a cui ci si affidava in passato per scandire le attività umane.
“Tornata alla luce”: è con questa frase che il museo ha accolto il reperto presso la sua sede. Un sonno durato migliaia di anni che racconta anche il lungo periodo che le marmotte naturalmente passano nelle loro tane, fino a poter arrivare a sei mesi di letargo. L’idea di continua rinascita è quindi strettamente connessa alla vita di questo simpaticissimo roditore che nei mesi di attività è una vera e propria sentinella che osserva i movimenti circostanti.
“Rappresentare la marmotta era uno dei nostri sogni nel cassetto e il sogno è probabilmente un elemento assai presente durante i suoi lunghi periodi di sonno” affermano gli artisti del collettivo. “Celebrare la vita attraverso il gioco, attività prediletta della marmotta quando è sveglia, è per noi motivo di grandissima soddisfazione e ci auguriamo che la presenza delle nostre opere sia ulteriore motivo di richiamo per venire a visitare questo bellissimo museo che racconta la storia di territori a noi familiari”.
Come da loro prassi gli artisti hanno realizzato l’opera con dimensioni fuori scala (altezza 125 cm.) e colori vividi, perché l’intento non è quello di realizzare copie della natura ma di creare un bestiario fantastico che sia rappresentativo del nostro tempo, prediligendo forme e colori che diano emozione e stimolino l’empatia.